In Italia, il vino è ovunque! Alcuni territori sono talmente pieni di vino che si sta iniziando a parlare di distillazione di crisi per fare spazio in cantina. E non pensiate che sia una cosa da poco, perché la vendemmia, negli ultimi anni, ha iniziato ad agosto. Quindi, immaginate la quantità di vino accumulata!
La questione è diventata così seria che persino l’Unione Italiana Vini (Uiv) ha espresso la sua opinione. Hanno sottolineato che la distillazione di crisi, se attuata, dovrebbe essere finanziata con fondi regionali ad hoc, senza rubare risorse alle importanti misure di crescita come la promozione e gli investimenti. Ora, le Cooperative hanno preso la parola e concordano sulla necessità di riequilibrare domanda e offerta nel medio periodo. Ma, attenzione, non sono contrarie alla distillazione di crisi per affrontare l’emergenza.
Le cantine sono piene di vino e il mercato sta facendo fatica a reggere. Secondo i dati più recenti del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, al 31 marzo 2023 c’erano ben 60 milioni di ettolitri di vino in cantina, con un’eccedenza di quasi 3 milioni di ettolitri rispetto all’anno precedente (+5,1%). La maggior parte di questa eccedenza riguarda i vini Dop e Igp, mentre per i vini comuni, salvo rare eccezioni locali, le giacenze non sono così rilevanti.
Insomma, stiamo vivendo una situazione in cui è necessario tener conto del calo generale delle vendite e dei cambiamenti nel settore. Le abitudini di acquisto e consumo stanno mutando non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Quindi, è fondamentale pianificare una strategia a medio-lungo termine per ripristinare l’equilibrio tra domanda e offerta. Ma come fare?
Luca Rigotti, coordinatore del Settore Vitivinicolo dell’Alleanza Cooperative, ha suggerito alcune idee brillanti. Propone l’attivazione di misure di governo dell’offerta previste dal Testo Unico del Vino. Inoltre, potrebbe essere utile una gestione diversa delle autorizzazioni per i nuovi vigneti, con incentivi e correzioni adeguate. Ma non basta! Rigotti sostiene anche l’emanazione di un regolamento delegato che riconosca al più presto misure di sostegno e flessibilità, incluso il tanto discusso intervento della distillazione di crisi.
Tutte queste riflessioni sono state condivise anche a livello internazionale, durante il gruppo di lavoro vino Copa Cogeca che si è riunito a Bruxelles il 4 maggio. È chiaro che serve un piano di gestione dell’offerta per affrontare questa sfida comune.
Quindi, amanti del vino, siate pronti a sostenere l’industria vinicola italiana in questo momento di crisi del vino. È ora di mettere in campo soluzioni creative e gustare un bicchiere di vino italiano per fare la vostra parte! Ma non preoccupatevi, ci sarà sempre abbastanza vino per tutti. Dopotutto, come si suol dire, “il vino è la risposta, ma non ricordo più quale era la domanda”. Cin cin!